giovedì 1 dicembre 2016

Due perché per il NO


Il mio voto di domenica è motivato principalmente da due aspetti, entrambi squisitamente tecnici.
Il primo è che la nuova architettura costituzionale potrebbe creare una forte conflittualità tra i due rami del Parlamento. Soprattutto se le due Camere esprimessero maggioranze differenti, cosa che mi sembra decisamente probabile, il nuovo Senato potrebbe sollevare ripetuti conflitti con la Camera e ciò potrebbe portare a pesanti rallentamenti, personalmente tenderei ad escludere un vero e proprio blocco, dell’attività legislativa rendendo inefficace se non quasi impossibile l’azione di governo.
Il secondo è che la riforma è una sorta di cul de sac da cui sarebbe estremamente difficile uscire. Visto infatti che il Senato conserva le sue competenze per quanto riguarda le riforme costituzionali e che ritengo molto probabile il crearsi di maggioranze diverse tra Camera e Senato, potrebbe essere estremamente difficile effettuare ulteriori riforme costituzionali con il rischio che il nuovo assetto, anche se dovesse risultare evidentemente inefficace, sarebbe pressoché permanente.

L’importante resta comunque assumersi le proprie responsabilità ed andare a votare domenica.

Nessun commento:

Posta un commento